Un fermo NO alla guerra

Gli eventi drammatici di oggi che hanno visto il ritorno alle armi nel cuore dell’Europa non ci possono lasciare indifferenti.
La parola “guerra” risuona di nuovo come un incubo, che però è tragica realtà per la popolazione ucraina. Condividiamo con gli ucraini che vivono nel nostro Paese (anche conoscenti e amici) l’angoscia per quanto sta accadendo e la preoccupazione per il futuro che ci attende.
Come italiani possiamo richiamare la nostra Costituzione, che afferma, con assoluta chiarezza  e senza ambiguità, che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Per dare concretezza al nostro NO alla guerra vi invito, domani 25 febbraio alle ore 12.00, a interrompere le vostre attività – qualunque siano, esattamente come la guerra spezza la quotidianità ordinaria - e osservare un minuto di silenzio, che sarà riempito da ciascuno – secondo la propria sensibilità – con una riflessione o una preghiera.
Sarà un silenzio assordante, ve lo assicuro, quanto più convinta sarà la nostra partecipazione.
E come persone di scuola l’impegno successivo, personale o comunitario, sarà rivolto a tentare di comprendere gli eventi che accadono, la sconvolgente potenza della falsità ideologica, l’irridente protervia di chi ritiene che la guerra sia una via percorribile e ne afferma l’inevitabilità. Così il nostro NO alla guerra sarà più completo e consapevole, diventando un’autentica iniziativa di pace.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Davide Bonetti

Allegati

Circ. 103 Un fermo NO alla guerra.pdf